V – Panlombardismo

Il nazionalismo etnico lombardo è per sua natura, si capisce, panlombardista, perché mira a riunire tutte le Lombardie sotto il medesimo tetto nazionale e comunitario. Parlo di Lombardie, appunto, perché come forse saprete individuo tre forme di lombardità: la Lombardia etnica, la Lombardia etnolinguistica e la Grande Lombardia (che è la Lombardia storica). La Lombardia etnica, come vedremo più avanti, coincide col bacino del Po ed è il fulcro della nostra nazione; quella etnolinguistica è la Lombardia culturale, spazio della famiglia gallo-italica, che riguarda tutta la Padania occidentale; infine la Grande Lombardia è l’intera Cisalpina, la Lombardia affermatasi nel Medioevo, e in questo senso i cisalpini sono lombardi. Il lombardesimo, dunque, mira all’unificazione, alla coesione e alla solidarietà nazionale fra tutti i lombardi, a partire da quelli etnici per poi allargarsi all’intero ambito lombardo, perché oltre all’etnia lombarda vera e propria esiste un gruppo etnoculturale cisalpino, che accomuna ogni gente della volgarmente detta Alta Italia.

Passandoli velocemente in rassegna, i territori (gran)lombardi sono i seguenti: Insubria, Orobia, Piemonte, Emilia, Romagna (con San Marino e il nord della Regione Marche), Liguria, Trentino, Veneto, Friuli a cui vanno aggiunti Valle d’Aosta, Nizzardo, Monaco, brandelli di territorio di Toscana e Umbria, la Val Monastero, il Tirolo meridionale e la Venezia Giulia storica. Questo è lo spazio storico, geografico, culturale, linguistico, nazionale della Grande Lombardia, che secondo l’ottica lombardista andrebbe tutto quanto redento e inglobato da un etnostato nazional-sociale indipendente e sovrano, finalmente espressione etnica e viva dell’areale padano-alpino. Tutte le genti cisalpine sono chiamate a partecipare alla formazione della res publica granlombarda, a partire dal nucleo fondamentale della patria che è rappresentato dalla Lombardia etnica; sarebbe folle, infatti, limitare il progetto lombardista ai soli occidentali, lasciando che il resto della Lombardia storica se ne vada per proprio conto rischiando di venire riassorbito dall’Italia o da qualche altra entità straniera. Il lombardesimo vuole una nazione unita e forte, in ogni sua parte, perché solo così, e non con inutili autonomismi, si può vincere la battaglia che vale la libertà.