1) Diffusione del concetto di Lombardia etnica

Veniamo ora ai 50 punti programmatici del lombardesimo. Sono ripartiti, a gruppi di 5, in 10 grandi aree tematiche: politiche etniche, socioculturali/comunitarie, statuali, estere, giuridiche, socioeconomiche, educative, agricole e ambientali, infrastrutturali/energetiche, demo-sanitarie. Cominciamo con il primo, fondamentale, punto. La Lombardia etnica, come la chiamiamo noi lombardisti, è la terra cisalpina racchiusa dal bacino idrografico padano e caratterizzata dalla stratificazione identitaria celto-ligure, gallo-romana, longobarda, dalla presenza degli idiomi lombardi (ovvero galloromanzi cisalpini) e dall’azione unificatrice della Lega Lombarda medievale e del Ducato visconteo. Essa costituisce il fulcro della nazione lombarda ed è, per questo, meritevole di particolare tutela e di un preciso riconoscimento giuridico. Sua capitale naturale, e storica, è Milano data l’importanza, la centralità e il ruolo politico, culturale, linguistico ed economico esercitato da secoli. Accanto al concetto di Lombardia etnica, vi è anche quello della Lombardia etnolinguistica (o culturale) e della Grande Lombardia (o Lombardia storica); quest’ultimo lo vedremo al punto 2, mentre il concetto di lombardità etnolinguistica concerne l’intera famiglia gallo-italica, cosiddetta, e dunque tutta la Padania occidentale.

Lombardia etnica, etnolinguistica e Grande Lombardia costituiscono le tre lombardità teorizzate dal lombardesimo, ma l’enfasi viene posta sulla prima, che rappresenta il cuore della Lombardia storica, e sulla terza, che è la massima estensione della nazione lombarda. I territori etnolinguistici riguardano la Lombardia etnica e, in aggiunta, Emilia orientale, Romagna e Liguria. Insomma, la Grande Lombardia occidentale. Va, comunque, ricordato che nel Medioevo l’intero Trentino e buona parte del Veneto continentale (Verona, soprattutto) ricadevano nella lombardofonia, poi sommersa, ad oriente, dall’espansione del veneziano. E, all’epoca, la Gallo-Romània cisalpina comprendeva, unendole, le contrade gallo-italiche e quelle retoromanze, in un’unità spezzata dal suddetto veneziano e dall’avanzare del fiorentino letterario, che ha annacquato i parlari cisalpini. Le tre forme di lombardità individuate non contemplano la “Regione Lombardia”, un’entità tricolore creata da Roma che non corrisponde ad alcuna compatta realtà etnoculturale, per quanto il moncone di Lombardia in questione sia centrale, nel quadro padano-alpino. I lombardi sono tali, anzitutto, nel contesto della Lombardia etnica, una terra che esclude il tratto terminale del Po, Ferrarese e Bolognese, ricalcando l’antico confine del Panaro, per ragioni identitarie ben ponderate.