8) Difesa della famiglia naturale

La famiglia naturale patriarcale fondata sul matrimonio eterosessuale (ovviamente) e monogamo di uomo e donna è alla base di ogni società sana, e proprio per questo sotto costante attacco da parte del sistema mondialista. Necessita quindi di una forte difesa che penalizzi le unioni di fatto e i divorzi, e consenta dunque uno sviluppo adeguato delle future generazioni. In mancanza di una (contenuta) prole biologica sì all’adozione di orfani europidi compatibili con la Grande Lombardia. No a propaganda omofila, teorie del “genere” e a pratiche di macelleria da laboratorio come oggetto di consumo e capriccio borghese. Il fecondo legame di maschile e femminile (i generi sono solo due e coincidono coi due sessi), rafforzato da fedeltà, rispetto, solidarietà e dalla contemplazione degli innati ruoli di uomo e donna, va tutelato e promosso, grazie anche alla garanzia della tradizione. La lotta del lombardesimo a individualismo, femminismo, omosessualismo, e a tutto ciò che mina le fondamenta della famiglia naturale e della solidarietà comunitaria, è sacrosanta.

I summenzionati corpi tossici compromettono il funzionamento, e dunque l’equilibrio e il benessere, della società. Va difesa senza sconti, in particolar modo, l’innocenza dell’infanzia, messa a repentaglio da tutte quelle aberrazioni, figlie di progressismo e capitalismo, sdoganate dalla debolezza e dalla putrescenza del pensiero unico occidentale. Dobbiamo proteggere i più piccoli dalla narrazione arcobaleno, combattendo contro la perversione delle unioni e dei diritti “civili” e contro lo scellerato progetto di affidare dei bambini a coppie omosessuali, passando magari per l’orribile pratica degli uteri in affitto, e dunque per la macabra compravendita di feti molto di moda tra ricchi invertiti. Esiste, peraltro, anche un nesso tra omosessualità e pedofilia, come si può evincere dagli scandali sessuali della Chiesa di Roma. La bioetica va bonificata dai veleni del modernismo, liberandola dalla dittatura del relativismo e del mercato, e cioè del capitalismo che riduce l’esistenza umana ad una merce, calpestandone la sacralità.

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