11) Indipendenza della Grande Lombardia

La Grande Lombardia ha pieno diritto di avere la sua sovranità, da raggiungersi con tutti i mezzi leciti possibili: sono infatti le nazioni, intese come comunità di persone unite da etnia, lingua, cultura e storia, a legittimare gli Stati, non viceversa. La lotta per l’indipendenza dei lombardi è dunque sacrosanta e andrebbe preceduta dalla creazione di una “macroregione” amministrativa (che in realtà è la nazione lombarda medesima) che associ ogni popolo lombardo alla battaglia per l’autoaffermazione della Lombardia etnica, e cioè del cuore della nostra patria. Sovente, gli statolatri tricolori si appellano all’art. 5 della loro amata Costituzione («La Repubblica è una e indivisibile») per delegittimare ogni possibile rivendicazione etnonazionalista e indipendentista di popoli che italiani etnici non sono, dimenticandosi come la stessa sia subordinata nei confronti del diritto internazionale (art. 10). Dato che l’Italia ha ratificato almeno tre trattati internazionali che affermano esplicitamente come «i popoli hanno sempre il diritto, in piena libertà, di stabilire quando e come desiderano il loro regime politico interno ed esterno» (Atto finale della conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa, tit. A, art. 8), la richiesta di autodeterminazione granlombarda è perfettamente lecita, oltre che sensata.

Questo sia detto non per incensare il sistema globale che fagocita l’Italietta repubblicana, ma per fustigare chi si appella alla Costituzione, quando gli fa comodo, scordandosi del diritto all’autodecisione che spetta ad ogni vera nazione. Ed è questo il caso della Lombardia, che oltretutto non è Italia. Il punto di partenza, infatti, è sempre l’identità: non il danaro, le tasse e i servizi – per quanto importanti – ma l’aspetto etnoculturale che separa nettamente i lombardi dagli italiani. Del resto, la ricchezza lombarda è frutto della storia lombarda, e quindi della mentalità etnica e del lavoro padano-alpina. Il lombardesimo reclama, da sempre, il razionale diritto all’autoaffermazione dei granlombardi perché non sono Italia, per tutta una serie di motivi, già affrontati o che affronteremo, riassumibili, fondamentalmente, nella questione etnica e nazionale. E se la Grande Lombardia non è considerabile come Italia ha tutte le ragioni e le motivazioni immaginabili per battersi per la propria indipendenza. E dunque per avere un pieno riconoscimento della propria identità nazionale, che passa anche per sovranità e autorità. Poi, naturalmente, vengono le questioni fiscali, sicuramente importanti, che d’altra parte vengono solleticate anche dal malgoverno italiano. Ma il sangue viene prima dell’oro, e per tale motivo la Lombardia deve lottare per la libertà, e l’unità, di tutte le genti cisalpine, anzitutto rivolgendo sguardo e pensiero ai destini etnici e nazionali dei lombardi.

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