19) Lotta alla globalizzazione

La globalizzazione si sta rivelando un disastro per il pianeta, a tutto vantaggio delle tasche di pochissimi pescecani. Per limitare lo spreco inutile di preziose risorse bisogna tornare verso una produzione di filiera domestica della maggior parte delle merci, in un’ottica di economia circolare. A questo proposito, ribadiamo la nostra ferma convinzione circa la necessità di un etnostato presidenziale e sovrano che sappia essere dirigista, protezionista, autarchico, corporativista, animato dal socialismo nazionale e dalla sua propaggine etnico-culturale: il comunitarismo. La lotta contro lo status quo mondialista va portata sino in fondo, e le ingerenze straniere negli affari nazionali della Grande Lombardia vanno azzerate. Non è solo una questione ideologica, ma anche scientifica: la ragione umana e il metodo scientifico sono i migliori strumenti per ottenere una conoscenza e una comprensione della realtà fisica più oggettive possibile (razionalismo), osservando e analizzando la natura per cercare di coglierne maggiormente i meccanismi di funzionamento ed edificare così quella che è la nostra Weltanschauung.

L’opposizione alla globalizzazione, dunque, è dettata da ciò che noi chiamiamo etno-razionalismo, vale a dire il binomio tra etnonazionalismo völkisch e razionalismo (etnonazionalismo razionale, insomma), e questo perché non solo l’ideologia ma anche l’approccio scientifico ci inducono a contrastare le derive mondialiste, che vorrebbero portare ad un unico Stato globale sotto forma di sterminata multinazionale politica. Questo ordine di cose è ostile alla natura, e dunque allo stesso concetto – positivo – di umanità, poiché la globalizzazione a lungo andare porterà il pianeta terra al collasso, e in parte lo ha già fatto. Del resto, il mondialismo non è solo internazionalizzazione, esportazione di “valori” occidentali, tirannia del grande capitale apolide, imposizione di usi e costumi americani in nome di una libertà di cartapesta buona soltanto per rimpinzare l’epa del consumismo e del materialismo, industrializzazione selvaggia (con tutte le sue ricadute): è anche la globalizzazione delle nefaste idee collegate all’antifascismo, all’antirazzismo, al laicismo e all’anarco-individualismo, e cioè a quanto calpesta sangue, suolo, spirito creando quei tentacolari mostri inquinati, sovrappopolati, cementificati, multirazziali e appestati da criminalità e degrado che sono le metropoli statunitensi ed europee.