Separazione dei tre poteri fondamentali tipica dello Stato di diritto: esecutivo assegnato ad un Presidente della Repubblica eletto direttamente dai cittadini con sistema maggioritario a doppio turno; legislativo spettante ad un’unica assemblea parlamentare, federale (nel senso che rispecchi l’ordinamento cantonale, relativo alla suddivisione politica della Grande Lombardia), eletta direttamente dai cittadini con sistema proporzionale (unicameralismo); giudiziario attribuito ad una corte suprema eletta anch’essa direttamente dai cittadini con sistema sempre proporzionale. Il potere sovrano deve spettare al popolo con l’unico limite di rispettare il fine ultimo di massimizzazione dell’interesse collettivo della nazione. Di conseguenza, non deve essere lo Stato a legittimare se stesso, ma la nazione a legittimare lo Stato. Chi gestisce la res publica deve essere in grado di farlo in maniera giusta e adeguata; per questo il lombardesimo auspica l’istituzione di apposite accademie atte a formare culturalmente, militarmente e politicamente l’aristocrazia di sangue e suolo (e spirito) che prenda in mano i destini della Grande Lombardia.
A livello di forma di Stato, consideriamo dunque la repubblica etnonazionale, blandamente federale, come la soluzione migliore per garantire una buona governabilità e un giusto grado di autonomia delle principali realtà etnoculturali del Paese. Realtà rappresentate dai cantoni, non più da regioni, che avrebbero soltanto fini statistici e demografici. C’è da dire che le false informazioni e le numerose distorsioni cognitive, cui è soggetto l’intelletto umano, rendono la democrazia canonica a forte rischio fallimentare, per via della manipolazione delle menti più fragili da parte di alcuni individui opportunisti. Noi lombardisti siamo perciò a favore di un sistema presidenziale, dirigista, protezionista, nazional-sociale e corporativista incarnato dalla summenzionata aristocrazia (non in senso “nobiliare” ma etimologico) che sia guida stabile e affidabile per la nazione, senza il bisogno di optare per monarchie o teocrazie fuori dal tempo, le quali rischiano di divenire regimi parassitari lontanissimi dal popolo. I lombardi non sono sudditi di nessuno, e hanno solamente bisogno di uno Stato forte e autorevole, nonché sovrano, che rappresenti al meglio l’essenza etnoculturale della loro patria.
