Lotta senza quartiere a mafie e criminalità organizzata, terrorismo, eversione, massoneria, sette segrete, usura con particolare pervicacia nei riguardi di ogni delitto mirato ad angariare, danneggiare e tradire la comunità nazionale. Liquidazione del precipuo serbatoio del crimine: l’immigrazione. Non va, tuttavia, punita severamente soltanto la bassa manovalanza ma anche, e soprattutto, i suoi mandanti in giacca e cravatta. Tutte le forme di mafia e di criminalità organizzata, che in Lombardia sono prodotti d’importazione, minano alla base la convivenza civile e vanno sradicate con ferrea determinazione; i lombardi non hanno una storia criminale alle spalle, come popolo, mentre altre terre hanno prodotto ben quattro mafie, finendo per spalmarle in Padania, in Europa e nel mondo. I classici stereotipi italofobi riprendono le magagne dell’Ausonia spacciandole per tipiche di tutto il territorio a sud delle Alpi, naturalmente per colpa degli esodi del secondo dopoguerra. E a dar manforte alla malavita italica ci pensa la criminalità organizzata allogena, che si incontra e scontra con la mafia sud-italiana.
Nell’ottica di massimizzazione del benessere collettivo, deve essere assolutamente garantito quello che è uno dei bisogni primari dell’uomo: la sicurezza. Tutti i comportamenti che vanno a danneggiare o a mettere a repentaglio il singolo e la società minando la sicurezza individuale e collettiva devono quindi essere prontamente scoperti e puniti da efficaci ed efficienti organi di polizia e di giustizia. Il legame tra fenomeni migratori – vecchi e nuovi – e delinquenza si fa particolarmente vistoso in terra lombarda, soprattutto nella porzione occidentale, anche perché viaggia di pari passo con la dilatazione tentacolare di città ipertrofiche e senza più un’anima, modellate sull’esempio delle megalopoli euro-americane. Non è certo un pregiudizio razzista affermare che dove arrivi l’immigrazione si creino le condizioni ideali per l’attecchimento del fenomeno criminale, assieme a degrado, disagio (soprattutto giovanile), malcostume, caos. Pertanto, la lotta al crimine deve passare per i respingimenti e i rimpatri a tappeto, che non riguardano soltanto gli alloctoni ma anche gli italiani etnici. Detto questo, massima inflessibilità pure coi delinquenti nostrani.
