28) Sistema monetario

Urge una riforma perentoria del sistema monetario, che assicuri la sovranità monetaria ed economica alla nazione, strappandola dalle mani dei banchieri internazionali (e apolidi). Nel caso in cui non si riesca a riformare l’Unione Europea, liquidazione dell’euro in favore di una valuta granlombarda: danee e ghell. Impresa, quella di rifondare il carrozzone del Benelux, alquanto proibitiva, anche perché noi lombardisti le preferiamo l’idea confederal-imperiale dell’Euro-Siberia; del resto, Bruxelles è una colonia dell’unipolarismo atlanto-americano, che di europeo ha soltanto il nome. Alla luce di tutto questo, la liquidazione dell’euro s’ha assolutamente da fare, perché oltretutto siamo contrari alle ammucchiate di qualsiasi tipo, anche monetarie. Ogni nazione deve avere la propria valuta, e questo vale anche per la Grande Lombardia. Naturalmente non pensiamo affatto ad un ritorno alla liretta italiana, in quanto simbolo finanziario della sciagurata (e fasulla) unità d’Italia e ambizione tipicamente sovranista, in chiave tricolore. Abbiamo bisogno di una nostra moneta, che sia per davvero espressione della nazione lombarda e della sua economia.

La sovranità monetaria va, dunque, riconsegnata alla volontà della patria, assieme a quella politica, militare, territoriale, e anche etnoculturale (perciò nazionale). Va attuata l’espulsione di banche internazionali, multinazionali e lobby straniere, e assieme a questo si deve uscire dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale e da ogni organizzazione internazionale, dunque apolide. Senza scendere eccessivamente nel complottismo, il sistema bancario mondiale va rispedito al mittente, dopo essersi sganciati da esso, per tornare ad essere padroni del proprio destino economico e monetario ed indipendenti dal capestro finanziario delle plutocrazie senza terra. La globalizzazione va affrontata a viso aperto in ogni campo, senza scendere a compromessi, perché ne va della nostra autoaffermazione; purtroppo, la Grande Lombardia è soggiogata dalla Repubblica Italiana, dunque dall’Unione Europea che a sua volta è schiava della Nato e dell’Onu, cioè degli Usa. E quale potrà mai essere il destino del pianeta, schiacciato dal tallone dell’imperialismo statunitense? Un unico Stato globale, magari sotto forma di multinazionale, senza più confini e soprattutto sangue e suolo, con lo spirito risucchiato dal folle vortice del capitalismo privo di patria.

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