L’attuale agricoltura convenzionale industriale basata sulla disponibilità a basso costo dei combustibili fossili, sulle lavorazioni intensive, sul depauperamento della fertilità dei suoli, sull’abuso di pesticidi non sarà più sostenibile a breve. Bisogna dunque implementare un sistema agricolo basato sui principi della permacultura che consenta una produzione di cibi genuini e a basso impatto ambientale, garantendo inoltre i migliori parametri di benessere animale. La permacultura (cultura/coltura permanente, perenne), per chi non lo sapesse, riguarda tutte le connessioni tra uomo, cultura e natura, col fine di recuperare la dimensione più intima dell’essere umano grazie anche ad un’agricoltura rinnovata e ad una nuova etica ambientale, che chiaramente noi lombardisti conciliamo con l’etnonazionalismo. Resilienza, prosperità ed equilibrio degli ecosistemi, con un approccio razionale e scientifico che coniughi mirabilmente sangue e suolo, elevando lo spirito radioso indoeuropeo. La permacultura brama un ecosistema agricolo completo, passando per contadinato e allevamento, abbandonando tutti quei mezzi distruttivi che pervertono l’assennato dominio dell’uomo sulla natura. Un dominio costruttivo, volto a controllare e sfruttare senza degenerare nella devastazione dell’ambiente e del paesaggio.
Tutto questo, come abbiamo detto, riguarda anche la cultura, non solo la coltura, proprio perché un’etica seriamente ambientalista (direi econazionalista) si concretizza anche mediante i sacri principi dell’identitarismo etnico, e dunque del comunitarismo. Il nesso tra agricoltura, allevamento, ecosistema, paesaggio antropizzato (sangue e suolo) e dottrina è fondamentale, e permette di comprendere come non possa esistere sangue senza suolo, ma pure suolo – antropizzato – senza sangue. Del resto, lo spirito sorge da questo importantissimo connubio e ribadisce che, soprattutto oggi, l’uomo debba riscoprire e promuovere econazionalismo, ruralismo e comunitarismo. Recuperare la dimensione genuina dell’essere umano, a stretto contatto con la natura, consente di invertire la rotta e di abbracciare eco- ed etno-sostenibilità, staccandosi una volta per tutte dall’abbraccio mortale del sistema capitalista, fonte di ogni guaio che grava sulle spalle dell’Occidente. La sostenibilità agricola, per il tramite della permacultura, deve essere di cruciale importanza, nell’ottica lombardista, perché solo rendendo l’habitat davvero vivibile, salubre, equilibrato e stabile si può garantire alle nuove generazioni un futuro il più possibile roseo.
