39) Gestione faunistica

Basta ai ricatti degli irrazionali animalisti che impediscono di aggiornare una legge sulla caccia anacronistica. In un ambiente completamente naturale la fauna selvatica si autoregola, ma in ambienti fortemente antropizzati, dove le coltivazioni agricole consentono alle popolazioni di ungulati di esplodere, è necessario intervenire con un opportuno contenimento faunistico. Sì al controllo dei grandi predatori quando perdono il timore dell’uomo o arrecano troppi danni agli allevatori. Nondimeno, occorrono salvataggio e tutela della biodiversità tramite il monitoraggio e l’eradicazione delle specie aliene dannose e l’aumento delle aree destinate alla natura selvaggia. Il sistema capitalista e la società dei consumi hanno portato alla distruzione di importanti ecosistemi e di significativi elementi di biodiversità. Il bioma temperato della Grande Lombardia va preservato dall’imbastardimento esotico di flora e fauna, così come da meticciato e società multirazziale, con tutte le loro ricadute negative su eco- ed etno-sostenibilità. Abbiamo infatti già visto come il peso dell’immigrazione risulti fatale per l’equilibrio, anche ambientale, della nostra società.

La deforestazione, la conversione agricola, l’industrializzazione (con conseguente folle inquinamento) e anche i cambiamenti climatici della Pianura Padana hanno grandemente ridotto la biodiversità floreale e faunistica soprattutto della Lombardia etnica, in particolare la seconda; tra le specie endemiche del bacino padano rimaste meritano menzione i pesci di fiume e lago, come alborelle, barbi canini e padani, lasche, savette, triotti, vaironi, cobiti italiani, ghiozzi padani e la famosa trota marmorata, e un anfibio come la rana di Lataste. Sulle montagne lombarde, tuttavia, si possono ancora trovare lupi, orsi, stambecchi, cervi, caprioli, camosci, cinghiali, lepri, volpi, tassi, ermellini, marmotte, scoiattoli, martore, galli cedroni, sebbene in taluni casi siano stati reintrodotti. Il quadro si completa estendendo lo sguardo all’intera Cisalpina, dove reperiamo anche la vipera walser, il geotritone di Strinati e di Ambrosi, la salamandra (di Lanza e una variante alpina) e soprattutto altri pesci di fiume e lago, quali il ghiozzetto dei fontanili, il carpione del Garda e alcuni tipi di cobite. Sì a caccia e pesca, ma con raziocinio e contro ogni forma di illegalità.