La ricerca scientifica di base è un elemento imprescindibile per sostenere il miglioramento della conoscenza e della qualità della vita nel tempo. Essa deve essere adeguatamente finanziata e sostenuta, anche con incentivi che inducano i giovani a scegliere percorsi di studio scientifici. Tutto questo sarà però effimero finché la scienza non potrà finalmente esprimersi liberamente, essendo oggi costretta a seguire i diktat delle lobby di influenza mondialista, che non si fanno certo scrupoli nel ricattare gli scienziati per garantire la loro posizione di rendita e il perseguimento della loro agenda. Sono svariate le tematiche in cui detta legge, come oppressiva cappa di oscurantismo (ben poco razionale e scientifico!), il cosiddetto politicamente corretto, a cui il mondo accademico non si sottrae per pura convenienza: l’esistenza delle razze umane e delle loro differenze in termini anche biologici (che non è razzismo, peraltro), le differenze tra maschi e femmine, lo statuto dell’omosessualità e delle disforie di genere, l’ideologizzazione dello stesso concetto di genere, la correlazione tra razze e capacità logico-matematiche, la condizione dei disabili, la gestione delle pandemie e così via.
Chiunque esca dal conformistico percorso tracciato dal pensiero dominante, che è unico in Occidente, viene estromesso dalla comunità scientifica e stigmatizzato come reprobo (ed è già accaduto, anche in casi illustri), affinché soccomba di fronte all’omologazione antifascista e antirazzista che vige in campo accademico. Ormai si è passati da un estremo all’altro: se un tempo razzismo e suprematismo erano la regola, oggi siamo impelagati nell’esatto contrario, e guai a chi osa ribellarsi. Tant’è vero che esistono perfino leggi che sanzionano la libertà d’espressione, e dunque anche la libertà di una ricerca che sia svincolata dal volere dei più ricchi. Questo fa comprendere con che mondo, uno scienziato davvero libero, debba avere a che fare, e perché la stragrande maggioranza degli uomini di scienza sia standardizzata e obbedisca ai dettami che piovono dall’alto, pena la demonizzazione e la criminalizzazione che colpiscono chi esce dal gregge. Noi lombardisti siamo, dunque, a favore della piena libertà della ricerca scientifica, e di conseguenza alla condanna di tutto quel ciarpame pseudoscientifico che viene promosso dall’ideologia liberal e woke.
