46) Sanità pubblica

Basta code interminabili negli ospedali e attese di un anno per una visita o, peggio ancora, per un esame o un intervento urgente. Bisogna riportare la sanità pubblica – naturalmente lombarda – a fornire prestazioni decenti dando, ovviamente, la precedenza agli indigeni. Vanno, altresì, predisposti adeguati piani di gestione di possibili future pandemie, facendo tesoro dell’esperienza del coronavirus. Le emergenze sanitarie, infatti, vanno gestite a livello nazionale, senza demandare ad organizzazioni mondialiste esterne, e allo stesso modo farmaci, vaccini, dispositivi di protezione individuale vanno prodotti in patria, per conto dello Stato. Inaccettabile che la nazione rinunci alla presa in carico di delicatissime questioni relative alla sanità pubblica, lasciando campo libero a lobby farmaceutiche e organismi sovranazionali. E, a proposito di pandemie, deve essere chiaro che un punto fondamentale è rappresentato dall’isolazionismo nei riguardi delle terre esotiche e del terzo mondo, da cui solitamente provengono malattie altamente contagiose e sovente letali. La lotta alla globalizzazione e alle ingerenze straniere, negli affari della nazione lombarda, va portata avanti anche in campo sanitario, visto il rischio di altre pandemie.

Dobbiamo imparare a ragionare da lombardi e da europidi, ponendo così le basi per un solido cameratismo bianco che si concretizzi nel progetto euro-siberiano. La difesa degli interessi nazionali e comunitari delle genti europee è fondamentale, soprattutto oggi, e lo sviluppo di una salda rete di alleanze continentali può rappresentare una grandissima opportunità per i nostri popoli, anche di fronte ad emergenze come quella del covid. La sanità pubblica, risollevata dalle macerie dell’esperienza tricolore, può essere potenziata grazie alla promozione di uno stile di vita sano, che passi per la salubrità del proprio ambiente e dell’alimentazione, responsabilizzando l’individuo stesso (molti comportamenti sbagliati possono essere corretti dalla condotta virtuosa del singolo, senza appesantire le strutture e la macchina sanitaria). Cruciale importanza va data, dunque, all’opera di educazione e sensibilizzazione di tutta la popolazione, col fine di far comprendere ai membri della comunità nazionale che sono i principali responsabili del proprio stato di salute (a tutto vantaggio, come detto, anche dell’apparato pubblico). È assolutamente indispensabile, infine, che il sistema sanitario sia adeguatamente finanziato per garantirne efficacia ed efficienza e che consenta una rapida e semplice risoluzione e gestione delle pratiche burocratiche, consentendo un trattamento telematico delle stesse.