Lotta spietata, soprattutto a livello culturale, contro il commercio e lo spaccio delle droghe di qualsiasi tipo. Far capire ai giovani che l’effimero stato di euforia ha ripercussioni devastanti sulla loro salute, causando al contempo l’arricchimento di criminali senza scrupoli, è fondamentale. Sempre in ottica di tutela del benessere individuale e collettivo, predisposizione di forti incentivi contro il tabagismo. Responsabilizzazione sul consumo di alcol: le bevande alcoliche sono parte della nostra cultura (la coltivazione della vite ha anche plasmato il nostro paesaggio) e non sono problematiche se consumate moderatamente, ma l’abuso va assolutamente evitato. La questione relativa al contrasto di commercio, spaccio e consumo di droga è un dovere legale e morale che lo Stato deve assumersi, sia per sradicare questa piaga criminale che per educare i giovani, indirizzandoli lungo la retta via. Ma noi lombardisti siamo contrari anche al fumo, un pessimo vizio che corrompe l’uomo, in tutti i sensi, e al consumo di cibo spazzatura: l’uno e l’altro sono pure fonte inesauribile di guadagno da parte di lobby e multinazionali.
La nostra lotta alla perversione non riguarda soltanto le sostanze: infatti, siamo altresì ostili alla prostituzione e alla pornografia, così come all’ipersessualizzazione della società , e dunque al vizio che distorce e snatura il sesso portando i giovani e le giovani alla rovina (anche in questo caso a tutto vantaggio di cricche poco raccomandabili). La condanna lombardista verte, soprattutto, sui sordidi intrecci del commercio carnale con la delinquenza, e basti pensare, in tal senso, alla tratta sessuale di donne allogene e alla pedo-pornografia. C’è anche da dire che l’erotizzazione, senza per forza di cose andare a parare nella criminalità , produce effetti riprovevoli e deleteri in termini di mercimonio del corpo femminile – ancorché, sovente, del tutto voluto dalle ragazze, come novella moda virtuale – e di corruzione dei costumi da parte di ambo i sessi. È necessario dunque riscoprire comportamenti virtuosi, il che non significa bigotti e sessuofobici, che destinino l’intimità alla cornice delle relazioni sane tra uomo e donna, pensando anche alla necessità di rinsanguare l’esausta fertilità padano-alpina. Superfluo dire che parliamo di tutto questo in chiave eterosessuale; tutto il resto, in quanto devianza, non può essere contemplato.
