Il binomio sacrale dell’identitarismo etnicista è costituito da sangue e suolo, per poi aprirsi ad un terzo elemento fondamentale, lo spirito. Sangue e suolo sono però la base di partenza, in quanto sangue del popolo e suolo patrio, dalla cui unione nasce lo spirito inteso come alito di vita umanistico che permette ad una nazione di avere anche un’identità culturale, assieme a quella etnica e territoriale. Non può esserci suolo senza sangue, e viceversa, poiché le radici di una razza e di un’etnia affondano nel loro habitat naturale, costituito dall’ambiente natio. Oggi, la tutela dell’ambiente deve andare di pari passo con quella del popolo, se vogliamo ancora avere un futuro in cui il dato etnonazionale abbia sempre un senso, e a tal proposito serve un ambientalismo identitario che abbandoni le fole progressiste per concentrarsi sulla salvaguardia del nostro ADN, che è profondamente intrecciato alla terra natale. L’ambientalismo alla lombardista porta avanti un pensiero certo ecologista ma emendato dalla componente “salottiera”, che confonde soltanto le acque e persegue l’agenda mondialista.
Difendere il suolo, dunque, significa difendere la patria, affinché la nostra gente possa avere un futuro. E oggi più che mai, soprattutto in Lombardia, appare necessario salvaguardare la natura da inquinamento, cementificazione, deforestazione, peraltro fenomeni sciagurati da ricollegarsi, ancora una volta, all’immigrazione: prima quella sud-italiana, poi quella pressoché dal mondo sottosviluppato intero, che comporta un genocidio democratico degli autoctoni e l’affermazione di tutti i tipici disvalori della società capitalista. Perché è chiaro come il concetto odierno di Occidente non sia altro che la manifestazione dell’imperialismo unipolare di marca statunitense, ferocemente affaristico e votato alla distruzione dell’ambiente naturale, segnatamente europeo, oltretutto senza avvantaggiare minimamente gli europei. E ciò che si compie nella Cisalpina è uno dei casi più clamorosi, a dimostrazione di come il feticcio del progresso e dello sviluppo sia soltanto una truffa spietata, ai danni dei popoli indigeni.
