Il peggior nemico dell’Europa e della sua civiltà non è la Russia (che è Europa, ricordiamolo), non è la Cina, non è l’islam e nemmeno il comunismo (quello vecchio stampo, beninteso), per quanto possano rendersi esecrabili, bensì l’Occidente, massimamente incarnato dagli Stati Uniti d’America. Per Occidente si indica la decadenza contemporanea fatta di liberalismo e di progressismo, di capitalismo e di consumismo, di relativismo e di antifascismo, con tutto il suo strascico di imbarazzanti teorie liberal finalizzate alla distruzione di identità e tradizione. Oggi tale concetto di Occidente ingloba pure l’Europa modernista che, d’altra parte, è la sciagurata patria di Illuminismo e Rivoluzione francese.
L’America è la padrona dell’Europa ridotta ad Unione Europea, inquadrata anche nella Nato per aggravarne ulteriormente la cattività imperialista. Il continente è di tutti, di conseguenza, fuorché degli europei, e sono proprio gli europei rinnegati, gli americani, a tenere per il guinzaglio l’antica culla della civiltà , oggi ridotta a succursale dell’unipolarismo d’oltreoceano. Noi lombardisti crediamo fortemente nell’accezione tradizionale di Europa e ci addolora constatare come il nostro mondo, un tempo glorioso, sia un cumulo di macerie su cui banchettano i nemici di etnia, nazione e razza, per di più in nome di falsi ideali frutto del grande capitale apolide.
L’abbraccio mortale degli Usa ci ha resi imbelli, succubi, inerti, deboli e asserviti e tutto quello che non sta bene agli Stati Uniti non deve andare bene nemmeno nelle nostre terre. Abbiamo perso l’indipendenza, la sovranità e l’autorità , grazie anche a quella farsa dell’Ue che è caricatura del nostro continente; nemmeno si può parlare di alleanza, con gli americani, nonostante il patto atlantico sia definito tale, proprio perché a tutta evidenza riguarda la cattività europea a vantaggio solamente dei gendarmi del globo. Una fine davvero squallida per l’ex fortezza Europa, un fallimento di tutti noi e soprattutto di chi ci governa, indegnamente.
Per questo il lombardesimo non starà mai dalla parte degli americani, e di questa finta realtà “europea”, anche perché teorizza il progetto euro-siberiano, di una grande famiglia confederale, come già sapete, che dalla Galizia iberica vada a Vladivostok accomunando tutti i popoli e le (vere) nazioni europidi. Sarebbe il degno antidoto ai veleni dell’imperialismo atlanto-americano perché rappresenterebbe l’Europa genuina contro ogni altro dominio che miri alla sudditanza, alla dipendenza e all’impotenza delle nostre genti. Dobbiamo infatti guardare alla culla della civiltà indoeuropea, le steppe eurasiatiche, e rimettere al centro di tutto le nostre radici e i nostri destini, grazie ad una solida visione razzialista.
Con i vincitori dell’ultimo conflitto mondiale, sedicenti “liberatori”, non ci può essere più intesa, pure perché l’America è il trionfo del meticciato, dell’immigrazione, della società multirazziale, del servaggio verso gli intoccabili, ed è il sottoprodotto di quei corpi tossici espulsi dall’Europa secoli fa, sterminatori di nativi amerindi per conto dell’incubo protestante, apripista di ogni disvalore nordico. Meglio sarebbe stato se avessero vinto i Confederati, è chiaro, meglio ancora se nessuno avesse “scoperto” il nuovo mondo, ma oggi dobbiamo fare i conti con un moloc il cui impero del nulla fagocita uomini, donne, nazioni maciullandoli nel tritacarne cosmopolita. Mai con gli Stati Uniti, dunque, per quanto il cameratismo razziale europide di base non sia malvagio, ma il futuro, e la soluzione ad ogni nostro problema, si chiamano Euro-Siberia.
