Il lombardesimo condanna il patto atlantico, la Nato, essendo la tomba della sovranità di ogni vera nazione europea. La Nato è sinonimo di cattività continentale nei confronti degli Stati Uniti, il giogo che vincola l’Europa al carro americano, ingannando peraltro noi europei con il tema dell’alleanza fittizia: non esiste alcuna alleanza tra noi e gli Usa, perché si tratta della nostra completa sudditanza, in favore dei gendarmi del globo e del loro malato unipolarismo. I sostenitori nostrani della Nato vorrebbero farci credere che le cose non stiano in questi termini ma, di fatto, dal 1945, il continente europeo è terra di conquista e occupazione a stelle e strisce.
Gli Usa ci trascinano nei loro conflitti in una posizione del tutto subordinata, il che rafforza l’idea di Occidente a trazione americana: un mondo marcio fondato sugli pseudo-valori consumistici, capitalistici, liberali dove il feticcio di una fasulla libertà viene eretto a moloc che non può finire in discussione. Da teorica alleanza difensiva nei riguardi dell’ex Unione Sovietica, ecco che la Nato ha assunto la dittatoriale portata di una congrega di guerrafondai, naturalmente capeggiati dagli americani e votati alla distruzione dell’Europa tradizionale che ogni identitario ha in mente, e che include la Russia. Perché anche la Russia è Europa, almeno fino agli Urali.
Noi lombardisti siamo a favore del disegno euro-siberiano, ormai è risaputo, e quindi condanniamo senza se e senza ma la fantomatica alleanza atlantica, che è poi il totale servaggio europeo a favore dei padroni statunitensi. La finta civiltà che la Nato vuole preservare è quella rappresentata dal pensiero liberale e liberal, e cioè la liquidazione dei principi identitari e tradizionali su cui si fonda l’Europa, la vecchia fortezza Europa. Tutto viene sottomesso al volere del grande capitale, del mercato, della società dei consumi che è poi quanto si nasconde dietro, ad esempio, le mascherate arcobaleno dei gay pride.
Sangue, suolo e spirito vengono così spazzati via dall’impero del nulla d’oltreoceano che grazie alla Nato, e pure all’Unione Europea, impone la nefasta volontà di Washington a scapito della sovranità europea, naturalmente a casa nostra. Il patto atlantico ci incatena al baraccone statunitense e ci costringe a seguire le guerre degli americani contro altri popoli europei: basti pensare a quanto subì la Serbia, o la stessa Russia. Capiamoci: la critica e la condanna della Nato non significa fedeltà a Mosca, o ad ogni altra realtà multipolare schierata contro gli Usa, ma è logico che il lombardesimo preferisca guardare ad est piuttosto che ad ovest.
Ad est, dove sorge il sole, si staglia la patria delle genti indoeuropee, da cui proviene la nostra vera civiltà . In quelle tormentate steppe fra Ucraina e Russia batte il cuore dell’Urheimat ariana, e non dobbiamo mai dimenticarci delle reali radici d’Europa. Pertanto, né Nato (e quindi Usa e Ue) né Federazione Russa contemporanea, che con la guida di Putin preferisce l’Asia all’Europa, sorvolando sulla natura multietnica e multirazziale dello stato russo. Infatti, la nostra posizione anti-atlantica non è un voler cambiare padrone, bensì un rimettere l’Europa al centro di tutto, un’Europa che include la Russia e che vuole abbracciare l’Euro-Siberia, liberandosi dalla democrazia yankee. Ma, si capisce, ogni popolo deve avere la propria sacrosanta sovranità , perché solo così si può davvero sconfiggere ogni forma di mondialismo.
