Tradizione

Dal rispetto per identità e tradizione passano la salute e la forza di una comunità nazionale, orgogliosa delle proprie radici e dei propri padri. Se l’identità riassume i valori fondamentali veicolati dal sacrale binomio etno-razziale di sangue e suolo, ecco che la tradizione rappresenta i principi e gli ideali dello spirito, non solo religiosi ma anche culturali, civili, folclorici. Naturalmente, parlando di tradizione, non viene contemplata la fede cristiana che, per quanto radicata nel territorio lombardo ed europeo, è comunque frutto d’importazione del monoteismo desertico targato Abramo, Isacco e Giacobbe, e per tale ragione il lombardesimo rifiuta le fantomatiche origini giudeo-cristiane del continente. Il filone tradizionale dello spirito europeo è quello ariano, giunto sino a noi nonostante la perversione operata dal credo in Cristo, ed è il nostro vero lignaggio, ciò su cui si fonda la civiltà dell’Europa; d’altra parte, se il cristianesimo può avere un fascino è solo ed esclusivamente per la patina indoeuropea, non certo per il grosso semitico di quella religione. Non possiamo non dirci cristiani? Una colossale frottola: casomai, non possiamo non dirci figli della solare eredità che nasce nell’Est steppico, grazie alla quale tutto acquisisce un significato unico, benedetto dall’arianesimo.

La nazione lombarda ha bisogno della tradizione, a patto che non esondi, come detto, nel ciarpame clericale. Il cristianesimo, come ebraismo e islam, rappresenta un corpo estraneo incistato nel continente europeo, e va rigettato. Esso è incompatibile con la genuina civiltà europide, ed è un ostacolo lungo la via dell’autoaffermazione identitaria delle reali nazioni bianche, tra cui la stessa Grande Lombardia. Se da un lato il credo religioso è fatto intimo e privato, dall’altro deve essere accettato dal lombardesimo e, quindi, dal nazionalismo etnico; in tal senso solo la spiritualità pagana di origine ariana può essere tollerata appieno, perché compatibile con lo spirito (e con il sangue) europeo e mezzo che veicola i valori völkisch, a cui il pensiero lombardista si ispira. Il monoteismo abramitico, oltre ad essere alieno nei riguardi del cuore della nostra identità, incarna disvalori universalistici, e cioè la sovversione che alimenta anche il mondialismo: il dio semitico non è altro che il prodotto di un globalismo avanti lettera, acerrimo nemico del sangue, del suolo e dello spirito delle nazioni europidi. Pertanto, la tradizione contemplata dal lombardesimo è di ispirazione pagana, e soprattutto votata alla salvaguardia dei classici principi tradizionali del comunitarismo nostrano di ogni tempo.

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