Comunità

L’individuo riscopre la sua più intima essenza solo all’interno delle dinamiche comunitarie, poiché la società in cui viviamo deve imparare a ragionare in termini di collettività e non di anarco-individualismo. L’Occidente contemporaneo mira alla distruzione, alla disgregazione, delle comunità nazionali, segnatamente europee, solleticando i più bassi istinti dell’essere umano: materialismo zoologico, consumismo, edonismo, egoismo e affarismo, e tutto quello che contribuisce all’eradicazione del sentimento patriottico e dello spirito d’appartenenza, che sono garanzia di vero benessere per la terra natia. Ed è proprio facendo leva sugli egoismi personali che il destino delle nazioni appare segnato, perché sostituendo il bene comune con i capricci individualistici vengono liquidati i diritti sociali del popolo. Da qui la farsa dei “diritti civili”, e cioè la soddisfazione egocentrica di minoranze fintamente discriminate che nel mondo occidentale divengono lobby intoccabili. Colpire al cuore la comunità significa promuovere la sciagurata mentalità liberale e libertaria – e liberal – che dietro l’odio verso lo Stato cela, in realtà, l’odio per la nazione e l’allergia nei riguardi dei vincoli comunitari.

Il lombardesimo vuole mettere al centro il comunitarismo, dunque l’orgoglio patriottico che, facendosi unione di intenti fra tutti i membri della collettività, esalti la nazione e affronti le sfide della globalizzazione in maniera vincente, condannando lo status quo in nome di sangue, suolo, spirito. Una comunità nazionale è una grande famiglia etnica e culturale, dove ogni individuo può ritrovarsi e godere della più intima dimensione naturale dell’uomo, che è il contatto con la natura; infatti, l’econazionalismo concilia il comunitarismo con l’ambientalismo al fine di preservare l’habitat naturale senza sacrificare il profilo etno-razziale del popolo. Anzi, difendere l’ambiente significa difendere la nazione, e viceversa, perché sangue e suolo sono inscindibili. L’individualismo, invece, incensa acriticamente la presunta realizzazione del singolo, anteponendo le bizze personali all’autoaffermazione patriottica. Da lombardisti non possiamo che stigmatizzare l’individualismo, soprattutto anarcoide, perché al di sopra di ogni cosa sta la nazione, e quindi la comunità etnoculturale. Tutti noi dobbiamo concorrere alla salute – non soltanto materiale – collettiva che passa anche per un robusto identitarismo völkisch.