La famiglia è la cellula base della società e costituisce la concretizzazione dei dettami comunitari, grazie al proseguimento della stirpe. Una stirpe che deve essere endogamica, biologica, europide e, nel nostro caso, lombarda, vera e propria ricchezza per la comunità nazionale. Va da sé che la reale, e unica, famiglia sia quella naturale benedetta dalla tradizione patriarcale, formata da padre (che è un uomo), madre (che è una donna) e possibilmente prole; un nucleo che si regge sui rapporti eterosessuali, monogami ed endogamici, coronati dal matrimonio e dalla sconfitta del calo demografico. Oggi l’armonia famigliare è turbata dalla propaganda arcobaleno, che cerca di affermare le devianze e le pagliacciate omofile, ma anche da una società sempre più consumistica ed edonistica che colpisce la comunità al cuore, demolendo le salutari relazioni tra uomo e donna. Viviamo in un mondo occidentale vieppiù liquido, instabile, informe dove la perversione viene sdoganata come normalità, e natura e tradizione vengono sepolte sotto l’asfissiante coltre del fantomatico progresso.
Occorre preservare e difendere la famiglia, incentivare la natalità, proteggere i legami eterosessuali ed endogamici dalle grinfie del relativismo sradicatore, se davvero vogliamo avere un futuro. Il benessere della nazione passa anche per la famiglia, e non è possibile immaginare un sano sviluppo senza il prosperare del focolare domestico. La propaganda iridata, foriera di aberrazioni contro natura e ostili alle tradizioni, si unisce alle campagne pro aborto, all’esaltazione del divorzio, alla sovversione degli innati ruoli di maschile e femminile e alla sciagurata emancipazione sessuale delle donna, con la quale le femmine occidentali sono state drogate e traviate in nome di una fasulla libertà che demonizza il patriarcato. E proprio il patriarcato è il garante dell’ordine e dell’armonia famigliari, poiché uomo e donna non sono la stessa cosa, sono diversi, e nella loro complementarità sta il successo dei destini comunitari. Condanniamo dunque gli abomini che corrompono la salubre normalità, e fanno violenza sull’innocenza dei bambini, rigettando il ciarpame progressista e riabbracciando la tradizione.
