L’uomo ha plasmato la cultura, la civiltà , la spiritualità ma, nondimeno, è parte integrante della natura. È un animale, e non può sottrarsi alle leggi naturali, per quanto evoluto e progredito possa essere. Per tale ragione il lombardesimo ha particolarmente a cuore la dimensione più intima dell’essere umano, che è il contatto primordiale con la flora, la fauna, l’ambiente, fonte inesauribile di benessere e occasione di rinascita per tutti noi, in particolare per quanti costretti a vivere in realtà cittadine e metropolitane tentacolari. Oggi dobbiamo fare i conti, soprattutto in Padania, con cementificazione, inquinamento, sovrappopolazione e con una comunità sfigurata dai mali frutto della globalizzazione e del sistema capitalistico. Se da una parte può rendere orgogliosi dei propri primati, dall’altra lo sviluppo si rivela infido, stritolando nei suoi ingranaggi un popolo sempre più ridotto a massa informe piagata dalla modernità , e quindi da fenomeni nefasti come l’immigrazione di massa e la società multirazziale.
Molti non lo comprendono, soprattutto se si tratta dei cosiddetti “verdi”, ma il concetto di villaggio globalizzato è una minaccia mortale che pende sul capo delle nostre nazioni, quelle vere, angariate oltretutto da meri contenitori statuali che non hanno alcun collante etnico, culturale, linguistico, storico. È il caso della Lombardia, oppressa dall’Italia ottocentesca, incatenata ad un carrozzone funebre che sta conducendo il popolo lombardo all’estinzione, certo anche con la propria auto-genocida complicità . E allora, ripartire dalla natura, dalla dimensione rurale, dall’ambiente incontaminato può essere l’opportunità di rinascere come comunità di sangue, suolo e spirito, corroborando l’ideologia lombardista grazie alla saggezza dell’econazionalismo. Anzi, è lo stesso lombardesimo a presupporre l’ambientalismo patriottico, perché le nostre radici terragne depongono a favore del recupero di una sensibilità in linea col dettato naturale. Se vogliamo avere un futuro occorre sconfiggere il mondialismo e le sue perverse logiche, nella consapevolezza che allontanarsi troppo dalle origini implica, inevitabilmente, perdersi.
