Ci siamo più volte soffermati sulla necessità , da parte del lombardesimo, di sottolineare l’importanza di un ambientalismo identitario che si smarchi, ovviamente, dalle cialtronerie al caviale dell’ecologismo da salotto, molto in voga presso i progressisti. I cosiddetti “verdi” hanno senza alcun dubbio banalizzato e inflazionato la portata della salvaguardia ambientale, poiché dietro la patina di sedicenti amanti della natura senza coloritura ideologica si nascondono in realtà i soliti guitti antifascisti, liberal. Per loro cagione, capita spesso che l’ambientalismo sia visto con sospetto e fastidio, reputandolo una infantile manifestazione di debosciati nordici. Noi lombardisti intendiamo sgombrare il campo da questi velenosi equivoci, riaffermando una verità sacrosanta cara ad ogni identitario völkisch: sangue e suolo sono inscindibili, e la vitale esigenza di un movimento ecologista altamente patriottico è oggi più che mai impellente. L’ambiente, la natura, l’ecosistema che ci circonda e comprende sono il nostro habitat, senza il quale la nostra esistenza verrebbe meno.
Per quanto nessuno di noi si sogni di giocare all’anarco-primitivista, riconoscendo i risvolti positivi del progresso e della tecnologia, siamo dell’idea che l’uomo europeo non possa agire come se fosse un soggetto estraneo alle leggi della natura, come se non fosse l’animale quale è, pertanto difendere il territorio anche in prospettiva ambientalista è giocoforza, nell’ottica dell’etnonazionalismo e dell’econazionalismo. In una Padania sovrappopolata – e non solo per cagione allogena -, follemente cementificata e inquinata, devastata dal mito del profitto e del fatturato e socialmente disgregata per privarla della peculiare, millenaria coscienza comunitaria, appare doveroso recuperare lo spirito di appartenenza pure in direzione ecologica, perché senza una coscienza intimamente legata alla primeva dimensione umana ogni anelito speso per un roseo futuro granlombardo sarebbe destinato a spengersi. Il comunitarismo, il ruralismo, l’econazionalismo ci mostrano la via da seguire, se vogliamo per davvero tentare di salvare la nostra patria dalla totale ecatombe. Ed è logico che per bonificare l’ambientalismo dalle scorie sinistroidi sia necessario farlo marciare fianco a fianco col nazionalismo etnico.
