2-4 febbraio: la Candelora – Imbolc

Croce di Santa Brigida

Il periodo compreso tra il 2 e il 4 di febbraio è la datazione mediana tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera e, non a caso, per Italici/Romani e Celti (e poi per i cristiani) era periodo di importanti celebrazioni invernali, fatte di riti propiziatori e purificatori in vista della primavera, per scacciare l’inverno con le sue tenebre e il gelo (e i restanti rigori, con la morte apparente di flora e fauna) e ingraziarsi il risveglio primaverile della natura, affinché porti frutto. Mentre i Romani ricordavano la dea Febris/Februa (Febbre), incarnante un aspetto purificatorio di Giunone, i Celti celebravano Imbolc, festa della luce e del latte di pecora, in cui dominava il tema dei lumi e delle candele; allo stesso modo, le donne romane portavano fiaccole in processione, e si capisce così donde derivi la festa cristiana della Madonna Candelora, ma pure quella di San Biagio. La ricorrenza della Candelora – che è nome popolare della festa della presentazione di Gesù “luce delle genti” al tempio ma, prima ancora, della purificazione della Vergine – istituita dalla Chiesa, è servita per spazzare via le celebrazioni pagane del periodo di febbraio, tra cui i Lupercali romani che erano il culmine delle feste di purificazione comunitaria (poi sostituiti da San Valentino). Inizialmente, infatti, la Candelora cadeva il 14 di febbraio (40 giorni dopo l’Epifania) ma retrocedette al 2 del mese per farla coincidere coi 40 giorni dopo il Natale. Ovviamente scuse, queste, per incastrare i riti cattolici in quelli pagani, che ricalcavano il succedersi astronomico delle stagioni.

La Chiesa irlandese, invece, cercò di sopprimere il ricordo pagano celtico istituendo la festa di Santa Brigida d’Irlanda, il primo di febbraio; Santa Brigida che non è altro che la trasposizione cristiana della dea gaelica Brigid, sorta di Minerva celtica in quanto protettrice delle arti, dei poeti, dei guaritori, dei druidi e dei combattenti. Davvero suggestivo il parallelo tra Brigid e la romana Febbre (ed ecco perché vedo bene Minerva come patrona gentile di febbraio), simboli di ricorrenze pagane italo-celtiche incentrate sui riti della lustratio, sul culmine dell’inverno, sul ruolo della donna nelle comunità tanto italico-romane che celtiche/galliche. La stessa Madonna sostituisce Giunone, Febris e Brigid, ed è assai indicativo che le antiche figure femminili pagane siano state rimpiazzate dalla Vergine Maria nei suoi molteplici aspetti (che, del resto, erano già presenti come attributi di queste importanti deità pagane, come la stessa Giunone, moglie di Giove, la cui purificazione cadeva proprio in febbraio quanto quella di Maria di Nazareth, madre di Gesù presentato al tempio). La Madonna, allora, è una chiara invenzione giudeo-cristiana atta ad assorbire e rimpiazzare le figure matronali della gentilità, e la luce del cristianesimo, tema assai presente e ricorrente nella fede cattolica e cristiana in genere, non è che la luce, distorta, degli antichi dei, e dei culti tradizionali ad essi connessi.

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