
Il mese di marzo (Martius), primo mese dell’anno nell’antico calendario romano (successivamente il terzo dopo febbraio), è dedicato al dio italico e romano Marte, dio della guerra e della protezione armata della terra (in età arcaica era anche dio del tuono, della pioggia, della fertilità ), e in relazione con la pratica italica del ver sacrum. Era ritenuto antenato del popolo romano, per tramite dei suoi figli Romolo e Remo. Il teonimo Mars, parente dell’osco Mamers, pare derivare da un antico latino *Maworts, che potrebbe significare ‘colui che piega/trasforma il combattimento’, o comunque sia riferibile ad un etimo da riconnettersi alla sfera bellica; un’altra ipotesi lo vuole apparentato col nome del dio etrusco Maris (accostabile al latino mas, maris ‘maschio’?), il dio ragazzo. Preposto alla seconda funzione dell’ariana tripartizione studiata dal Dumézil, ossia appunto quella militare, Marte presta il suo nome al mese di marzo in quanto, generalmente, le guerre iniziavano in tale mese (assieme alle attività agresti e alla navigazione). Il primo giorno di marzo era così il Capodanno sacro romano, in cui veniva rinnovato il fuoco di Vesta, dea del focolare domestico.
Presso gli antichi Ariani, infatti, il primo giorno del periodo marzolino segnava, con l’avvento della primavera, l’inizio dell’anno sacro (e non a caso settembre, ottobre, novembre, dicembre prendono tali nomi a partire da marzo); così era anche presso gli antichi Veneti, talché il Capodanno veneziano (more veneto, da cui il folclorico ciamar Marzo) cade l’1/3. Il fuoco sacro della dea Vesta era custodito dalle sue sacerdotesse (vestali) nell’omonimo tempio romano, a testimonianza di un antico culto indoeuropeo del fuoco, dunque del sole. Indovinate un po’ chi lo estinse, nel 391 era volgare… Il mese di marzo è, quindi, mese dedicato a Marte e Vesta, sebbene la divinità tutelare, nell’antichità romana, fosse Minerva. Il periodo in oggetto è caratterizzato dall’equinozio primaverile, in cui la durata del giorno e della notte finalmente si equivalgono, dopo il freddo e buio periodo invernale, e le attività agricole a cui il mese era preposto consistevano nel predisporre i tralicci di vite, potare e seminare il grano primaverile. Marzo era pregno di ricorrenze religiose, per via della sua valenza di primo mese dell’anno, in cui la celebrazione di Marte, in quanto dio della guerra, era mirata alla sua esaltazione di guardiano dello Stato e dell’agricoltura, in associazione con il ciclo della vita e della morte. Le attività belliche e rustiche si chiudevano in ottobre, e con esse terminava la stagione di Marte, con altre celebrazioni. Marzo si apre con il sole nel segno dei Pesci, e termina con il suo ingresso in quello dell’Ariete (dal 21 del mese).
