
Il mese di ottobre (October) deve il suo nome al fatto di essere stato, nell’antichità romana, l’ottavo a partire da marzo, successivo a settembre. L’attuale decimo mese dell’anno era posto sotto la tutela di Marte, e si situava alla chiusura delle attività belliche e agricole; si apre all’insegna di Cerere, materna dea italico-romana della fertilità , dei raccolti, della nascita di fiori, frutta ed esseri viventi. Essa viene sovente associata alla dea Tellus, protettrice della fecondità e dei morti, invocata anche contro i terremoti (e l’Italia etnica centrale, culla degli Italici, si sa quanto sia interessata da questi disastrosi fenomeni), e alla dea greca Demetra. Giorno dedicato a Cerere è il 12 aprile, per via dei Cerealia. In ottobre, tuttavia, si celebrava, il giorno 5, il mundus Cereris, oscura cerimonia romana di probabile origine etrusca (che cadeva anche il 24 di agosto e l’8 di novembre) in cui una fossa situata nel santuario di Cerere e consacrata agli dei Mani (le anime dei defunti) veniva ritualmente aperta per mettere in connessione il mondo dei vivi con quello dei morti, e purificare così chi prendeva parte alla celebrazione. Rito peraltro propedeutico ai seguenti eventi di novembre e dicembre (Saturnali e Natale solstiziale), che richiamava il ricordo della terra come madre, a guisa di utero dunque, ponendolo sotto la tutela di Cerere-Tellus, per l’appunto dea madre preposta alla fecondità della donna e della terra, così come alla protezione dai fenomeni tellurici e al mondo sotterraneo dei morti. Alla fine di ottobre i Celti festeggiavano Samhain (Halloween), celebrazione di passaggio in cui vivi e morti entravano in comunicazione.
Ottobre si apre quasi in concomitanza dell’equinozio di autunno (22-23 settembre), l’inizio dell’autunno, ed è a ridosso della festa di San Michele arcangelo (29 settembre), istituita dalla Chiesa per cancellare, come nel caso del Natale, della Pasqua, della festa di San Giovanni, il ricordo degli antichissimi riti della gentilità ariana. San Michele, pur essendo figura cristiana, incarna lo spirito guerriero di Celti e Germani, e veniva da questi associato a Lug e Odino, importantissime divinità dei loro pantheon; nota, infatti, è la devozione popolare longobarda, di carattere ariano, per l’arcangelo. Al santo è associata la spada come la bilancia, in quanto nemico del male e delle tenebre, e pesatore di anime; non a caso l’equinozio, e buona parte di ottobre, si pongono sotto il segno della Bilancia, costellazione con cui si apre l’autunno, e il sole segna il passo “morendo”, sino alla rinascita del 21 dicembre. Il mese si conclude con l’astro che entra nel segno dello Scorpione, il giorno 23. Tutte queste ricorrenze coincidono coi ritmi arcaici di agricoltura e allevamento, e il periodo tra equinozio autunnale e inizio di ottobre sancisce la fine del raccolto e dei processi produttivi, entrando nella fase del riposo invernale, causa freddo e tenebre. Solstizi ed equinozi sono riti di purificazione, iniziazione e passaggio sin dai tempi antichi, ovviamente pagani; la Chiesa si è appropriata di celebrazioni che non le appartengono. Da ultimo, si ricordi che il 23 di settembre (del 63 avanti era volgare) nasceva Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, in pieno equinozio d’autunno; anche per via del genetliaco del primo imperatore romano, l’evento astronomico assunse una valenza alquanto sacrale.
