7 dicembre: il ricordo di Belloveso e Ducario (festa di Milano)

Scrofa semilanuta di Milano

Il 7 dicembre Milano festeggia il suo patrono, Sant’Ambrogio, vescovo e teologo della Chiesa cattolica. 7 dicembre perché? Perché in tale data (nel 374) venne consacrato vescovo della capitale lombarda, secondo la tradizione. Non posso però escludere che questa ricorrenza “copra”, come al solito, una più radicata tradizione di origine celtica (dunque pagana), magari legata al periodo dell’Avvento, che a sua volta usurpa una fase cruciale dell’anno, quella a ridosso del solstizio d’inverno del 21-22 dicembre. L’Avvento risente dei Saturnalia romani, in quanto periodo di preparazione, tra il serio e il faceto, al Natale (del Cristo, ma in origine del Sole Invitto), e lo stesso calendario liturgico ambrosiano ricalca le antiche tradizioni, tanto da essere, secondo alcuni studiosi, alla base del rito gallicano o, forse meglio, una versione romanizzata del primo (perciò del rito occidentale ispano-gallico e celtico). Siccome il 7 di dicembre è la festa patronale di Milano, la celebrazione di Milano, trovo ideale ricordare due figure autenticamente “meneghine”, in senso antico, ancorché scoloranti nella leggenda: Belloveso e Ducario. Due veri e sensati patroni laici della capitale lombarda. Ambrogio, peraltro, non era nemmeno milanese, ma un Romano di estrazione senatoria, nativo di Treviri (Renania-Palatinato, Germania occidentale, vecchia Gallia Belgica).

Belloveso, mitico condottiero gallico, è ricordato come il fondatore leggendario di Milano, giunto nel cuore della Pianura Padana partendo dal bacino del Rodano (tribù dei Bituriges). Egli avrebbe gettato le basi di Mediolanum riconoscendo un segno divino nella visione di una scrofa (semilanuta) di cinghiale e del biancospino; l’animale in questione è il precipuo totem dei Celti, mentre il biancospino è pianta consacrata alla dea Belisama, la Minerva dei Celti (secondo l’interpretazione romana). Questa la leggenda: la realtà più plausibile è che Milano esistesse prima delle invasioni galliche, dunque già dall’epoca golasecchiana, come santuario centrale delle varie tribù insubriche; successivamente altri gruppi gallici calarono in terra cisalpina, riconoscendo negli Insubri gente della medesima stirpe, assimilandone così il nome. Ducario è invece il mitico primo cittadino di Milano, insubre, cavaliere che prese parte alla battaglia del Trasimeno (24 giugno 217 a.e.v.), dove Annibale e i suoi alleati, tra cui gli Insubri appunto, sconfissero i Romani. In quello scontro, Ducario assalì e uccise, decapitandolo, il console Gaio Flaminio Nepote, il vincitore dei Galli Cisalpini che creò l’omonima provincia e sconfisse gli Insubres a Casteggio nel 222 a.e.v., vendicando la sua gente e i guerrieri celti massacrati.