L’Europa è la nostra grande famiglia, lo spazio continentale delle nostre origini e dei nostri destini. È la culla della sottorazza europide (o bianca) della razza caucasoide e rappresenta la naturale dimensione identitaria, in senso allargato, anche dei lombardi. Un serio discorso etnonazionalista non può prescindere dalla cornice imperiale europea, che idealmente si estende sino a Vladivostok, coronando il sogno confederale euro-siberiano. Siamo dunque europei, dopo essere cisalpini, a patto di non confondere la vera Europa con la sua caricatura burocratica che ha sede nel Benelux. Ed essere europei implica essere bianchi, europidi appunto, perché l’ambito razziale va sempre contemplato, in una con quello etnico. È vero, non possiamo non dirci europei, ma l’Europa che l’identitario coerente ha in mente non ha nulla a che vedere coi deliri tecnocratici e finanziocratici all’ombra degli stracci stellati, ed è bene che i valori etnicisti abbiano la meglio sulla chincaglieria giacobino-massonica che vede le radici europee nell’Illuminismo.
Non scherziamo, perché le reali radici del continente affondano nella fertile humus indoeuropea, che garantisce ad ogni vera nazione di avere una propria peculiare identità sancita dalla sacralità di sangue, suolo, spirito. La basilare triade del nazionalismo etnico rappresenta le fondamenta della nostra civiltà , una civiltà che per quanto possa dirsi di retaggio romano-cristiano è anzitutto il frutto delle glorie etniche ariane, recate nelle vene di ogni europeo. Siamo realmente la grande patria di quell’evoluzione e di quel progresso, da interpretarsi in senso positivo, che costituiscono il bene, la luce, la storia dell’umanità stessa, dove tale termine perde la nefasta connotazione egualitarista per assumere un significato squisitamente antropologico. Poiché, al di là di razzismi e suprematismi, resta il fatto che la culla della civiltà sia proprio l’Europa, senza la quale i secoli vissuti dal globo sarebbero trascorsi quasi del tutto invano: cultura, sapienza, scienza, filosofia, spiritualità , arte, guerra (sì, anche quella), tecnologia, sviluppo, benessere, genio e creatività portano il marchio della razza europide, e lo si dica specificando tranquillamente che vi è dignità anche nelle altre popolazioni del pianeta.
